domenica 6 marzo 2011

Fotovoltaico a costo zero, la grande speculazione ed il bunga-bunga

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Post di Pietro Cambi, da Crisis:


Come volevasi dimostrare.
Cassandra, quando si tratta di vaticinare catastrofi, sconquassi  e disastri vari, va sempre forte.
Non è ancora ufficialmente morto ma siamo nella fase di osservazione finale, quella dopo la quale si può certificare la morte clinica e si può procedere con l'asportazione degli organi.
Il Decreto che toglie qualunque incentivo per gli impianti che non siano terminati alla data del 31 Maggio 2011 è stato approvato in consiglio dei ministri e probabilmente sarà ufficialmente approvato anche dai due rami del parlamento entro il mese. Ovviamente con il solito contorno di sospetta  incostituzionalità.
Il tutto, come saprete, dopo mesi di bunga-bunga mediatico, con il consueto contorno di bufalozze marce.
Una per tutti: l'occupazione di suolo da parte del fotovoltaico.
Evidentemente se il suolo lo occupano, a centinaia di km quadrati, le rotonde alla francese, le aziende decotte in salsa di truffa comunitaria, i distretti industrali nati morti già sulla carta, le espansioni edilizie destinate a rimanere deserte, gli outlet  delle grandi firme del sovrasfruttamento al nero multinazionale, scorticandolo, violentandolo, cementandolo per sempre, è una cosa che ci da un poco di fastidio ma la sopportiamo, con fiero cipiglio, in nome dello "sviluppo".
Se invece (FORSE) qualche decina di km quadrati viene PROVVISORIAMENTE occupato dal fotovoltaico è tutto uno stracciamento di vesti ed un digrignar di denti.
Ahh assassinio!!
Ahhh abominio!!
Vuoi mettere l'infamia di preziosi ettari di nobile paesaggio toscano deturpati dagli orridi cosi!!
Qualche decina di km quadrati??? In tutto? in tutta Italia?
Si, qualcosa di simile alle superfici coperte dalle rotonde alla francese realizzate nello stesso periodo, come ho già scritto.
SE tutto il fotovoltaico italiano, anche quello futuro fino a 8 GWp, fosse a terra occuperebbe 80 km quadrati di terreni MARGINALI (è ovvio che, salvo rare occasioni, nessuno tirerebbe giu' i vigneti di Brunello per metterci pannelli).
Terreni, che in ogni caso non possono che trarre GIOVAMENTO ad essere lasciati in pace per qualche decennio, anzichè essere arati, erpicati, rimestati, mescolati, sconquassati, impestati con diserbanti, concimi e schifezze artificiali varie. Le falde, pesantemente depauperate, specialmente nel sud non possono che trarre giovamento da uno sfruttamento inferiore o nullo.
Una volta chiarito questo punto ai nostri amici del giaguaro rivestiti della porpora ministeriale restava solo l'argomento dei costi del fotovoltaico:35 miliardi in venti anni.
In effetti, se avremo raggiunto 8 GWp di installato al 31 Maggio 2011, potremmo anche stare sopra questa cifra.
Ma prendiamola per buona.
Innanzitutto: quali sono i costi VERI per il sistema paese?
Ovvero: quanta parte dei miliardi del conto energia resta in Italia e quanta va a rimpinguare le capaci tasche dei perfidi cinesi, dei freddi tedeschi, degli innovativi amerikkani?
Senza grandi pretese di precisione, siamo Cassandre, mica ragionieri, diciamo che circa la metà del costo di un impianto, attualmente, è riferibile ai pannelli che, in buona parte, vengono realizzati fuori dall'Italia.
Tenendo conto dei vari passaggi, grossisti, etc etc, manteniamo buona questa percentuale, probabilmente pessimistica.
Considerato il costo degli impianti, parliamo di circa 15-20 miliardi totali.
QUINDI, spalmandolo sulla durata di vita degli impianti, ogni anno per venti anni, circa 750 milioni, forse un miliardo, uscirà dal nostro paese.
In effetti il conto del "ministro" sembra tornare solo se non si considera che i soldi che entrano nell'economia italiana, creando competenze, aziende e posti di lavoro ( da 100.000 a 150.000 secondo le stime) NON sono un costo per il sistema paese.
MA ma ma: quanto risparmiamo, come sistema paese, per il fatto che NON importeremo gas e petrolio?
Il mix energetico di produzione elettrica italico si basa in buona parte sul gas, in seconda e terza battuta sul carbone e sul petrolio ed a seguire idroelettrico e rinnovabili.
Considerando 8 GWp di fotovoltaico installato, ci possiamo attendere una produzione di circa 10 TWh/anno, prendere o lasciare qualche %.
Questi 10 TWh elettrici, se prodotti da fonti non rinnovabili, devono tradursi in circa 25 TWh termici, ( è un valore ottimistico: il mix italico di produzione termoelettrica ha, pare, una efficienza di circa il 36%, in aumento).
Ignorando petrolio e carbone, immaginiamo di produrli tutti con il gas, che è piu' a buon percato.
Il costo del MC per i nostri grandi operatori è un segreto piuttosto ben tenuto ma sappiamo, sperimentalmente, che al livello di 16-20 centesimi al Mc si stracciano le vesti, gridando al complotto, al sottocosto ed al collasso economico prossimo venturo.
Prendiamo buono questo costo, che sembrerebbe essere quello di mercato europeo, anche considerando che comunque aumenterà nei prossimi anni. Prendiamo un valore per eccesso del contenuto energetico del normal metro cubo di metano, 10kWh.
25 TWh sono 25 miliardi di kWh. Ovvero ALMENO 2.5 miliardi di metri cubi di metano, con una approssimazione per difetto del 10% dovuta al differente contenuto energetico del potere calorifico inferiore/superiore etc etc.
Diciamo che, tutto considerato, visto anche che le centrali a gas sono piu' efficienti della media etc etc questo valore è quasi sicuramente inferiore a quello reale.
In ogni caso a venti centesimi/mc 2.5 miliardi di metri cubi corrispondono ad ALMENO 500 milioni di euro risparmiati per la bolletta energetica italica.
Ovviamente ai prezzi attuali, che sappiamo in crescita.
Se vogliamo essere ragionevoli un raddoppio in termini reali dei prezzi del metro cubo è uno scenario ALMENO probabile, al 2030 e dintorni.
Quindi, sulla scala dei venti anni, dobbiamo considerare 750 milioni di euro.
Ma, se consideriamo l'inflazione, sempre con una certa ragionevolezza e salvo collassi monetari e default, possiamo considerare un valore di circa 1 miliardo di euro medio sui venti anni. venti miliardi di euro, quindi.
QUINDI: il fotovoltaico costa al sistema paese, all'incirca la stessa cifra che fa risparmiare, sotto forma di bolletta energetica.
 IL FOTOVOLTAICO E' A COSTO ZERO !!!!
Beh, certo: e l'altra metà della cifra? E il fatto che in realtà gli incentivi sono molto più costosi, sulla scala di venti anni?
Ma questi sono soldi che vanno tutti allinterno del sistema paese italico. Intanto la metà rientrano, sotto forma di tasse, IVA, etc.
Una discreta quota va a creare una buona base monetaria per il sistema bancario, che finalmente, è in grado di avere un buon investimento a lungo termine e sicuro.
Se considerate quanto sovvenzionamo il resto del sistema, non solo produttivo /energetico ma anche industriale, converrete che non si può ritenere che questi siano REALMENTE un costo per il sistema paese.
Ma poi bisogna dirla tutta, se si parla di speculazione:
Quanto ci sono costati, sempre in venti anni, le cosidette "assimilate" alle energie rinnovabili, quelle si in mano a grandi player nazionali ( ed internazionali) che possiamo, con una certa precisione, definirespeculatori?
Il tutto meglio declinato sotto il nome di "scandalo del cip6" ?
Uh, guarda, circa la cifra indicata dal ministro.
35 miliardi di euro.
Senza contare le decine di km quadrati devastati dalle centrali, dai piazzali, dalle tubazioni.
Senza contare i morti per cancro, quelli per incidente.
Senza contare i morti nelle spedizioni di peacekeeping.
Senza contare gli idnicibili/inconfessabili compromessi che legano la politica estera nazionale in modo inverecondo a due carri contemporaneamente.
Chi ha ucciso il fotovoltaico?
Gli speculatori, ovviamente.
Il fotovoltaico non può sottostare alle leggi del magna magna nazionale.
E'una cosa troppo bella e troppo pura. OIBO'. Pure troppo seria.
Quindi uccidiamolo ora, prima che la quotidiana immersione nella melma economica lo sporchi.
Sopratutto prima che qualcuno si metta a fare, magari un poco meglio, conti come quello qui mostrato.
Non so se capite l'assurdo.
Perchè, allora, non liquidiamo il settore turistico alberghiero e la risotrazione, visto che in certe zone, ad esempio la mia toscana, siamo vicini al 50% di infiltrazione di capitali di provenienza sospetta ( ovvero mafiosa)?
perchè non liquidiamo il settore edilizio, che tanti scempi e sprechi ed obbrobri e disastri ha fatto e continua a fare?
E cosa dire delle nostre vetero oligarchie imprenditoriali, sciacalli dell'exsettore pubblico?
Eh, no.
Quella speculazione li ci piace o almeno ci siamo abituati.
E' un bunga bunga sociale e morale a cui siamo assuefatti e quasi compiacenti.
Ma il fotovoltaico/eolico/rinnovabili no.
Manco fosse Biancaneve, guai se si apparta a fare cosaccie con dei loschi ceffi.
O principe azzuro o morte.
Siccome di principi e di princìpi nel nostro paese ne restano pochi, morte sia (ma prima un po di bunga bunga, eh).
Mi auguro di aver sbagliato qualcosa, nei conti/ragionamenti su esposti, possibilmente in modo macroscopico.
Perchè se avessi ragione, anche solo un poco, beh è forse arrivato il momento di scendere in piazza con la brandina, come nei paesi seri, sulla sponda sud del Mediterraneo.

1 commento:

  1. Ben lungi dal denigrare il fotovoltaico, il paragone che fai con una rotonda o un impianto industriale non regge. Per il semplice fatto che mentre questi per terra ci devono stare i pannelli sopra a un capannone già fatto si posson mettere evitando sprechi di suolo anche in questo settore. Tutto il discorso che fai è impostato come "gli altri settori inquinano distruggono etc etc , che problema c'è se lo fa anche il fotovoltaico". Io ti faccio il caso del mio Veneto in 50 anni la popolazione (1950-2000) è aumentata del 35% la superfice urbanizzata del 324%, con infrastrutture abitative e produttive(capannoni) che bastano fino al 2040 con un tasso di crescita delle attività al 2% annuo[hahahah](Studio regione veneto, che continua comunque a autorizzare tutto e tutti).Qundi con tutti sti cazzo di capannoni perchè dobbiamo aggiungere cemento?

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